di Rossella Sala*
A volte le bambine diventano donne troppo presto: è il caso dei matrimoni precoci, una pratica tutt’ora diffusissima, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Le spose minorenni sono spesso giovanissime: su 70 milioni un terzo ha meno di 15 anni (ma la Cina è esclusa dai conteggi ufficiali) .
Il fenomeno dei matrimoni infantili non esiste in modo isolato da altre, gravi, violazioni dirette o indirette dei diritti dell’infanzia: mortalità, denutrizione, analfabetismo (soprattutto femminile), abusi e violenze, piaga dell’Hiv. Le ragazze viste come peso economico dalla famiglia e dalla società nelle zone rurali dell’Asia meridionale e dell’Africa Subsahariana vengono sposate molto presto. Pesa la povertà, l’ignoranza e il pregiudizio che il sesso femminile sia più debole e meno produttivo di quello maschile. Oltre che private dall’infanzia, la sottrazione alla rete familiare impedisce di ricevere un’istruzione, e le espone a violenze e abusi senza controllo. Anche la salute è a rischio, come dimostrano chiaramente i dati: almeno 50mila ragazze tra i 15 e i 19 anni muoiono ogni anno a causa di complicazioni durante la gravidanza e il parto. Inoltre, se una madre ha meno di 18 anni, il rischio di morte del nuovo nato è molto alto.
Per il diritto internazionale, i matrimoni infantili sono una violazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la quale stabilisce come preminente l’interesse superiore del bambino (art.3), sancisce il diritto del minore ad esprimere liberamente la propria opinione (art.12), il diritto alla protezione da ogni forma di violenza (art.19) nonché all’istruzione e alle pari opportunità (art.28-29).
L’UNICEF ha deciso di dedicare l’8 Marzo di quest’anno alla lotta contro i matrimoni infantili, che comparirà nelle città italiane attraverso il lancio della campagna “Bambine, non spose”. Le strategie dell’oganizazzione internazionale sono ben definite, e vogliono attaccare il male alla radice: promuovere l’istruzione femminile, almeno nei primi anni, aiutare i governi a varare norme che proibiscano i matrimoni tra bambini, sensibilizzare le comunità locali sull’argomento.
fonti dei dati: Unicef
*Segretario Younicef Trento
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